Chiesa S. Agata dei Goti a Roma

santagata-dei-goti-2La chiesa si trova in via Mazzarino, denominata anche chiesa “in capite Suburrae”  per la sua vicinanza a quella che era la Suburra, o “de Caballo” (vicina a Montecavallo). E’ una delle più antiche diaconie romane, risale a tempi anteriori al V sec. da Flavio Ricimero, console dell’Impero d’Occidente, ornata da uno stupendo mosaico andato perduto durante i lavori di restauro del 1589.

Nel periodo in cui i Goti si impossessarono della chiesa ne fecero un centro di propaganda dell’eresia ariana da essi professata (da qui il nome della chiesa), nonchè chiesa nazionale del loro popolo, finchè nel 593 Gregorio Magno la riscattò restituendola al culto cattolico e dedicandola ai Santi Sebastiano ed Agata.

La santa nativa di Catania è una delle martiri più famose dell’antichità cristiana, si narra che fosse stata denunciata come cristiana da un suo corteggiatore respinto: il Console Quinziano e arsa viva nel 251 durante le persecuzioni dell’imperatore Decio.

santagata-dei-goti-5Fu restaurata sotto Papa Leone III (795-816) e fu probabilmente in quegli anni che venne costruito il monastero benedettino i cui ultimi resti medioevali andarono distrutti nel 1926 per la costruzione della Banca d’Italia. Nel 1633 la chiesa venne ricostruita, di questa antica costruzione rimangono il fianco destro, l’abside e parte del complesso interno. La facciata di Francesco Ferrari fu innnalzata nel 1729, ad ordine unico con due coppie di paraste.

 

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< Il portale d’ingresso è sormontato da un rilievo in stucco del XVIII secolo raffigurante “S. Agata tra due cherubini”.

 

 

 

 

scalinata

 

 

 

< Entrata verso il quadriportico con le rampe laterali

 

 

Dal portale si accede, tramite una doppia rampa di scale, ad un quadriportico, situato a livello inferiore rispetto alla strada e con un museo lapidario, al centro del quale si trova un pozzo cinquecentesco con la scritta “Semper” ed uno stemma mediceo che fa ritenere che fu costruito proprio in occasione della visita di Clemente VII de Medici (1523-1534).

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L’interno conserva in parte la struttura del V secolo con aggiunte barocche ed ottocentesche: struttura a tre navate con arcate sorrette da 12 colonne con capitelli ionici.

 

 

 

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Al centro della navata centrale si può ancora vedere il pavimento cosmatesco risalente alla seconda metà del quattrocento e realizzato per volontà del cardinale Francesco Gonzaga.

 

 

 

 

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< Il Ciborio

Sull’altare maggiore si trova un ciborio cosmatesco del XII sec. con quattro colonnine in pavonazzetto e decorazioni cosmatesche con copertura a tempietto, così come l’affresco, situato nel catino absidale, raffigurante la gloria di S.Agata di Paolo Gismondi del 1836 che sostituì l’antico mosaico del V sec.

 

 

 

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L’altare di S.Agata fu voluto da cardinale Podocataro nel 1504: al centro è situata una statua in legno della Santa di Anonimo risalente al XVIII sec.

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< Navata laterale sinistra

Nel 1579 papa Gregorio XIII concesse chiesa e monastero ai monaci di Montevergine, che nel 1729 riedificarono dalle fondamenta il monastero adiacente alla chiesa; nel 1809 i monaci lasciarono la chiesa, che divenne scuola delle Maestre Pie Filippine e quindi sede del Collegio Irlandese per volontà di Gregorio XVI. Come detto nel 1926 con i lavori della Banca d’Italia il monasteroi fu demolito e la chiesa venne affidata alla Congregazione delle Sacre Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo.

 

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< Navata laterale destra

 

Il campanile, che risale alla prima metà del XII sec., contiene quattro campane, la prima del 1590 l’ultima del 1761. Nella chiesa è anche sepolto Giano Lascaris, letterato greco alla corte di Leone X. La chiesa oggi è affidata ai sacerdoti Stimmatini, che hanno qui la Casa Generalizia.

 

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Altre informazioni sulla chiesa:

http://www.tesoridiroma.net/chiese_medioevo/sant_agata_goti.html

http://www.romasegreta.it/monti/s-agata-dei-goti.html

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